Osteopata: come cura - dr. Sergio Bianco | Osteopata Torino

SERGIO BIANCO
Osteopata, Massofisioterapista
SERGIO BIANCO
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COME CURA L’OSTEOPATA?

Una delle domande che più spesso si pone chi non ha mai avuto contatti od esperienza con l’osteopatia è: ma l’osteopata cosa fa? Come cura?

Se vi è capitato di porvi questa domanda allora potrebbe esservi utile quanto segue:

Una volta varcata la porta dello studio l’osteopata vi accoglierà e vi farà accomodare. Trovarsi a proprio agio è il primo passo verso la salute.

Ciò che seguirà sarà un colloquio nel quale l’Osteopata cercherà di capire il motivo per cui vi siete rivolti a lui. In questa fase del colloquio l’argomento saranno allora il sintomo o i sintomi; il vostro Osteopata cercherà di capire la zona sintomatica e come questi si presentano (tipo di dolore, orari di manifestazione, se prevalenti di giorno o di notte, se aumentano o diminuiscono in relazione a determinanti movimenti, modalità di insorgenza)…

Il professionista dovrà infatti capire se il vostro caso è di pertinenza osteopatica o se per voi sarà necessario un percorso differente (medico, fisioterapico, etc.) oppure se sono necessari approfondimenti diagnostici.

Terminata questa fase, che l’Osteopata potrebbe approfondire somministrandovi alcuni test di diagnosi differenziale, il vostro professionista di fiducia avrà chiaro se prendervi in carico oppure no.

Nel caso affermativo si proseguirà il colloquio che andrà a vertere sugli eventuali  traumi pregressi in cui siete incorsi, gli interventi chirurgici a cui siete stati sottoposti per includere anche come si svolgono alcune vostre funzioni fisiologiche.

Anche gli eventuali trattamenti ortodontici possono essere importanti e quindi non trascurate di riferirli al vostro Osteopata.

Terminato il colloquio, che potrebbe essere più o meno lungo, l’Osteopata procederà alla valutazione. In primis osserverà la vostra statica: vi guarderà di fronte, di profilo e di lato; prenderà nota della posizione che occupate nello spazio per ottenere da questa preziose informazioni sulle zone disfunzionali da trattare.

Successivamente l’Osteopata osserverà il comportamento di tali zone e dei vostri segmenti corporei durante l’effettuazione di particolari movimenti e durante la deambulazione.

A questo punto la valutazione proseguirà con la palpazione; l’Osteopata andrà cioè a verificare la qualità e la vitalità dei vostri tessuti corporei cercando in primis di testare le zone che si sono messe in evidenza durante la valutazione visiva. Per far questo ovviamente dovrà toccarvi e lo farà appoggiando le mani e testando meccanicamente tali zone per saggiarne la qualità del movimento e la vitalità dei tessuti. Tale valutazione potrà essere svolta mentre state in piedi, mentre state seduti o sdraiati.

Terminata la fase di valutazione l’Osteopata vi esporrà il “quadro della situazione” secondo quanto da lui osservato e valutato. Vi esporrà cioè ciò che ha rilevato mettendolo in relazione con il problema per cui lo avete consultato, vi comunicherà come intende procedere e cioè quali zone vi accingerete a trattare, il perché è i tempi del trattamento. Generalmente i tempi dei trattamenti osteopatici variano sulle due/ tre sedute in media. A volte capita il miracolo e la situazione si risolve in una seduta ma è raro. Altre volte occorrono 4/5 sedute specialmente se la situazione in atto si trascina da un po’ di tempo e tende alla cronicizzazione.
Finalmente allora l’Osteopata vi metterà “le mani addosso” e comincerà il trattamento. L’Osteopatia come tale è un principio è l’Osteopata ha a disposizione un vasto bagaglio di tecniche e modalità operative che sceglierà per voi calibrandole sulla vostra persona.

In Osteopatia non esistono protocolli; voi non siete una statistica e di conseguenza non ci si può basare su linee guida. Ogni trattamento è diverso perché è diversa ogni persona. Il secondo trattamento a cui sarete sottoposti potrà essere diverso poiché diversi sarete voi stessi.

Alcune manipolazioni corrisponderanno all’immaginario collettivo dei classici “crack” effettuati sulla colonna vertebrale. Si tratta di tecniche ad “alta velocità e bassa ampiezza” chiamate Thrust. Il suono che viene percepito al termine della tecnica, e che da molti viene collegato alla buona riuscita della stessa, altro non è che “l’implosione” di piccole bolle di gas. In tutte le articolazioni si trova infatti del liquido (niente di strano visto che siamo composti per il 70% di liquidi) ed all’interno di questo si forma del gas di cavitazione. Quando l’articolazione viene portata in barriera (è un concetto osteopatico di limite disfunzionale dell’articolazione) e viene data una piccola, precisa e veloce spinta, si provoca un abbassamento della pressione all’interno del liquido sinoviale articolare e le bolle implodono provocando il caratteristico suono, che peraltro non è automaticamente indice che la tecnica sia stata efficace ed abbia portato effettivo beneficio.

Se l’Osteopata appoggia le mani sul vostro corpo e sembra restare in ascolto di non si sa che cosa non preoccupatevi: sta usando un approccio fasciale e sta valutando il movimento degli strati di tessuto connettivo. Le tecniche fasciali rappresentano un approccio molto dolce ed essenziale dell’Osteopatia. Ogni nostro muscolo, ogni organo, ogni osso, ogni nervo ed ogni vaso sanguigno del corpo umano è avvolto in “sacchetti” di tessuto. Questi sacchetti sono poi ancora collegati l’uno all’altro in catene. Ecco perché il vostro Osteopata potrà, appoggiando le mani sulle vostre caviglie, rilevare un problema a livello viscerale o della colonna o delle spalle.

Egli potrà anche utilizzare per trattarvi delle tecniche cosiddette funzionali, cioè a “bassa velocità e grande ampiezza”. In questo caso potreste anche dover collaborare attraverso l’effettuazione di piccole spinte dei vostri segmenti corporei ed articolazioni che prima l’Osteopata avrà portato in una certa posizione (sempre alla ricerca della ormai famigerata barriera disfunzionale).

Comunque sia l’obiettivo dell’Osteopata sarà sempre lo stesso: aumentare il grado di mobilità delle strutture in cui questa è limitata.

Al termine della somministrazione delle tecniche l’Osteopata procederà alla verifica del trattamento attraverso la ripetizione delle batterie di test ai quali vi ha sottoposti in fase di valutazione per verificare quali cambiamenti il vostro organismo ha iniziato a mettere in atto. In base a ciò che si evidenzierà in questa fase potrà decidere di procedere ulteriormente con il trattamento oppure vi darà un altro appuntamento che potrebbe essere a una (se è necessario dare una ulteriore stimolazione ravvicinata) due o tre settimane.

A quel punto potrete rivestirvi ed uscire tranquillamente dallo studio del vostro professionista di fiducia!

SAN MAURO TORINESE (TO)

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